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I cookie pubblicitari sono inutili?

Vogliamo raccontarvi una storia, non dell’ultima ora (sapete che non siamo soliti farlo), ma decisamente interessante. In passato abbiamo parlato in maniera approfondita dei cookie, cosa sono e perché quelli pubblicitari sono probabilmente inutili. Avevamo già ipotizzato, grazie ad alcuni studi che confermavano questa ipotesi12, che non servivano a molto. È infatti molto probabile che la profilazione non serva a vendere di più, ma serva solo a vendere fuffa a caro prezzo. Vi raccontiamo una storia e ci domandiamo: i cookie pubblicitari sono inutili?

Per evitare di generare confusione diciamo fin da subito una cosa: quando parliamo di inutilità dei cookie pubblicitari intendiamo che probabilmente sono inutili per quello che dicono e promettono di fare. I cookie ed i traccianti di profilazione, purtroppo, funzionano molto bene e sono molto efficaci anche per manipolare l’opinione pubblica.

La storia arriva direttamente da Wired che l’ha raccontata qualche mese fa. La principale emittente pubblica olandese (NPO), la Rai dei Paesi Bassi per capirci, ha avviato un esperimento davvero interessante. Ha permesso ai propri utenti di navigare sul proprio sito senza cookie in maniera estremamente semplice. Così semplice che il 90% di chi entrava sul sito rinunciava ad essere tracciato. Secondo uno studio condotto da Google nel 2019, disabilitare i cookie di terze parti ridurrebbe le entrate degli editori di oltre il 50%3. Ma uno studio condotto da Google sulla necessità di utilizzare cookie è come chiedere all’oste se il vino è buono. Non per nulla una ricerca simile fatta da un team indipendente di economisti parlava invece di un calo del 4%4.

Sappiamo infatti che la stragrande maggioranza dei guadagni di Google deriva proprio dalle inserzioni pubblicitarie5. E tanto più queste sono mirate tanto più vengono pagate.

I cookie pubblicitari sono inutili? Probabilmente sì

Insomma l’NPO si aspettava un disastro incredibile visto che il 90% dei suoi utenti non voleva più essere tracciato. Tuttavia non è successa alcuna catastrofe. Anzi, come nelle migliori favole è successo proprio il contrario: gli annunci offerti agli utenti che avevano rinunciato ai cookie facevano guadagnare di più rispetto a chi invece accettava i cookie! Il guadagno è aumentato così tanto che la NPO ha deciso addirittura di eliminare totalmente i cookie pubblicitari. E indovinate un po’? Le sue entrate non facevano che aumentare.

Hanno così deciso di non utilizzare più le pubblicità di Google ma di utilizzare un altro sistema che al posto di analizzare l’utente, analizza quello che sta guardando. In questo modo la pubblicità proposta non è sull’esperienza privata dell’utente, né la sua età, la sua regione di provenienza o la sua cronologia.

Le pubblicità mirate non servono a nulla

Provate infatti a pensare a quante volte vi è capitato di vedere pubblicità assurde mentre leggete un articolo sul nuovo iPhone solo perché magari avevate cercate quella parola o quel prodotto su Google o su Amazon (e magari nel frattempo l’avete già acquistato). È solo un esempio ovviamente, ma la cosa più sensata mentre si guarda un articolo sul nuovo iPhone forse è proprio avere della pubblicità sugli iPhone e in generale sugli smartphone. Non su quello che avete visto e cercato due giorni prima su Facebook o su Youtube.

“When do people want to buy a Snickers?” said van Bentheim, recalling a conversation he had with someone who worked at an ad agency. “It’s not because someone is in a specific age or in a specific region or has a high income; it’s because they are hungry and they are looking at food at that moment.”

Citazione tratta dall’articolo di Wired.

Una storia a lieto fine che convalida quello che già pensavamo da tempo. I cookie pubblicitari sono inutili e forse anche dannosi.

È anche per questo motivo che noi abbiamo deciso di non utilizzare nessuna pubblicità, attualmente infatti accettiamo solo donazioni BAT tramite Brave perché sono le uniche che non pesano in nessun modo sul vostro portafoglio indipendentemente da chi voi siate.

L’articolo di Wired è molto completo. Parla anche di giornalismo e se l’argomento vi interessa vi consigliamo caldamente di leggerlo tutto: wired.com/story/can-killing-cookies-save-journalism

Vi suggeriamo infine un articolo di Wired italiano sulla pubblicità online: La pubblicità digitale è un gigante dai piedi d’argilla?

Non sai l’inglese? Utilizza l’estensione di Mate Translate per tradurre l’intera pagina! Ne parliamo nel nostro articolo sulle alternative a Google Translate.

  1. New Study Shows That All This Ad Targeting Doesn’t Work That Well []
  2. What If Google And Facebook Admitted That All This Ad Targeting Really Doesn’t Work That Well? []
  3. Effect of disabling third-party cookies on publisher revenue []
  4. Online Tracking and Publishers’ Revenues: An Empirical Analysis []
  5. Come guadagnano le grandi aziende []

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