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Cosa se ne fa Facebook di Giphy?

Recentemente è uscita la notizia che Facebook ha acquistato Giphy. Ma cosa è Giphy? E cosa se ne fa Facebook di Giphy? Perché l’ha acquistata?

È molto probabile che avete letto in molti la notizia, noi cerchiamo sempre di non scrivere articoli a caldo proprio per cercare di farci un’idea chiara di quello che sta succedendo intorno a noi. Ce lo possiamo permettere anche perché questo è un blog divulgativo e assolutamente non a scopo di lucro. Di conseguenza vogliamo solo raccontarvi qualcosa, non arrivare primi con titoli accattivanti.

Cosa se ne fa Facebook di Giphy?

La domanda, però, se la sono posta in molti. Cosa se ne fa Facebook di Giphy tanto da pagarlo 400 milioni di dollari?
Giphy è uno dei più importanti archivi di gif (l’altro è Tenor che è di Google ¯\_(ツ)_/¯) utilizzato da tantissime applicazioni di messaggistica tra cui anche Signal e Telegram. E, ovviamente, Whatsapp. In tanti hanno quindi ipotizzato che questa fosse una mossa per controllare i messaggi di chiunque. In realtà ve lo diciamo subito: la nostra privacy, almeno su questo, è abbastanza al sicuro. Almeno per quel che riguarda Signal e Telegram. Signal infatti già da ora non passa nulla di nostro a Giphy. E lo stesso accade anche con Telegram. Telegram ha anche aggiunto che è comunque già in corso un’operazione per staccarsi totalmente da Giphy (bravi! 👍).

Quindi almeno su questo fronte non dobbiamo temere nulla. Facebook non ha comprato Giphy per leggere le nostre conversazioni, a loro non arriveranno i nostri IP o pezzi delle nostre conversazioni.
Però Facebook saprà che qualcuno ha utilizzato quella gif su Giphy e di conseguenza ci sembra verosimile questo articolo di Owen Williams su Medium.

Facebook e il potere delle gif

In sostanza, riassumendo, dice che Facebook utilizzerà i dati di utilizzo di Giphy a suo vantaggio (e fin qui, lo sospettavamo anche noi). Facebook, grazie ad una semplice gif, potrà sapere moltissimo di chi l’ha inviata. sempre secondo Owen Williams, ad esempio, all’interno delle gif condivise di Giphy è presente un piccolo pezzo di codice (Javascript) che consente alla società di sapere dove viene caricata l’immagine. Dove, come e quanto viene condivisa e addirittura un “tracking identifier” che seguirà l’utente un po’ ovunque durante la navigazione.

Paura eh? Quante cose orribili si possono fare con una gif. Tranquilli però, come vi avevamo anticipato se utilizzate Signal e Telegram siete al sicuro da tutto questo. Non vi sembra l’ennesimo buon motivo per mandare al diavolo Whatsapp e combriccola?

Giphy è ora di Facebook, Tenor è di Google. Siamo circondati.

Purtroppo Giphy è presente pressoché ovunque e sono davvero in pochi ad avere a cuore la privacy dell’utente come Signal e Telegram. Quindi l’acquisto di Giphy da parte di Facebook è senz’altro un’orribile notizia sul fronte della privacy. Da oggi quando useremo una gif all’interno di molti social network o app di messaggistica staremo regalando preziosi dati o a Google o a Facebook.

Terminiamo l’articolo con l’ultima citazione dell’articolo in questione:

While you may successfully block trackers like the Facebook ad pixel following you around online, or even delete your Facebook account, the majority of us wouldn’t suspect we’re being monitored when we’re sending funny images to friends.

Owen Williams su Medium
Mentre puoi bloccare con successo tracker come il pixel pubblicitario di Facebook che ti segue ovunque online o addirittura eliminare il tuo account Facebook, la maggior parte di noi non sospetterebbe di essere monitorati quando inviamo immagini divertenti agli amici.

Se vuoi approfondire l’argomento puoi leggere l’articolo su Medium o questo articolo su Arstechnica.

Non sai l’inglese? Utilizza l’estensione di Mate Translate per tradurre l’intera pagina! Ne parliamo nel nostro articolo sulle alternative a Google Translate.

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