Indice
Prendiamo spunto da una bellissima infografica creata dal sempre ottimo sito Visual Capitalist. Il loro sito ci piace particolarmente perché riescono sempre a dimostrare graficamente alcune cose altrimenti difficili da comprendere del tutto. Con l’esempio di oggi infatti riescono a far capire immediatamente quanto sia immenso il potere tentacolare di Google su internet. Quali sono i siti più visitati?
Indice dei contenuti
Quali sono i siti più visitati?
Clicca sull’immagine per vederla a schermo intero.
Se non sapessimo tutto quello che sappiamo su Google e compagnia forse non ci vedremmo nemmeno niente di male in tutto questo. Nel momento in cui però scopriamo quanto Google sia tentacolare1 e quanti dati raccoglie su di noi2 la cosa inizia a diventare leggermente più inquietante, non trovate?
Google e gli altri
Il predominio di Google è impressionante anche se confrontato ad altre Big Tech come Facebook e Amazon. Il traffico dei dati generati da Google è, secondo questa infografica, superiore a tutto quello generato da Facebook, Amazon, Microsoft, Pornhub, eBay, Twitter, Zoom, Reddit, Netflix, Yahoo e Wikipedia.
Lo chiediamo con la massima semplicità: è normale e rassicurante che l’azienda più visitata di internet abbia come quasi unica fonte di guadagno la pubblicità? E che le sue pubblicità non siano anonime ma frutto di dati aggregati e di profilazione sulla nostra vita quotidiana?
Di recente forse avete sentito parlare di Google e della sua privacy sandbox per tutelare la nostra privacy. Building a privacy-first future for web advertising, dicono. Purtroppo è uno slogan davvero poco credibile in quanto sappiamo che Google ha riempito il web di traccianti. Prima o poi cercheremo di fare un articolo riassuntivo anche su questo, per ora vi consigliamo di leggere questo approfondimento della Electronic Frontier Foundation.
Quali sono i siti più visitati? L’analisi di The Markup
Secondo questa analisi di The Markup, effettuata a settembre 2020, vediamo che grazie al loro tool Blacklight hanno scoperto molte cose interessanti:
- Il 74% dei siti analizzati usa qualche tecnologia di Google per il tracciamento degli utenti.
- Il 50% utilizza Google Analytics con la funzione remarketing.
- Il 6% utilizza il fingerprinting per non perdere mai di vista il bersaglio (il browser Brave, se vi interessa, ha il blocco del fingerprinting integrato).
Ora ci dicono che la pubblicità online va rivista, ma devono sempre essere loro a dettare le regole, ovviamente.
E con Facebook non va certo molto meglio
- Il 33% dei siti analizzati usa tecnologie di Facebook per tracciare gli utenti.
- Il 30% utilizza il famoso pixel di tracciamento di Facebook.
Non aggiungiamo altro perché pensiamo che questi numeri parlino da soli.
Aiutateci a rendere il web un posto migliore chiedendo agli sviluppatori di non utilizzare sempre e solo le tecnologie di queste Big Tech perché sappiamo che esistono alternative. Ad esempio meno Google Analytics e più Matomo per iniziare.
Quello che vogliamo spiegarvi con il progetto LeAlternative, infatti, è che tutto questo non è necessario né obbligatorio e, secondo noi, nemmeno giusto.
Fin quando le cose non miglioreranno difendetevi utilizzando strumenti come Brave o Firefox per navigare (o Bromite su Android) e siti come Exodus Privacy e Blacklight per scoprire chi ha scambiato i vostri dati e la vostra privacy per una gallina dalle uova d’oro.
- Prodotti Google su Wikipedia [↩]
- Are you ready? Here is all the data Facebook and Google have on you [↩]
Se ti piace il nostro lavoro da oggi puoi anche donare grazie!
Novità!
Da oggi puoi seguire e soprattutto commentare Le Alternative sul fediverso! Se hai un account Mastodon, Pleroma, Friendica, Hubzilla, PixelFed, SocialHome, Misskey puoi seguire l'autore aliberto cercando @aliberto