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Presearch

Articolo aggiornato il: 3 Novembre, 2021

Abbiamo scoperto di recente un nuovo motore di ricerca e abbiamo deciso di testarlo per un po’ di tempo per capirne i punti di forza e quelli deboli. Abbiamo dunque impostato Presearch come motore predefinito del nostro browser e siamo andati avanti a utilizzarlo per qualche settimana.

Bisogna ammettere che i risultati sono stati migliori di quelli che pensavamo. Ma partiamo dall’inizio: cos’è Presearch?

È un motore di ricerca open source1 e decentralizzato. L’indicizzazione e gli algoritmi utilizzati sono aperti e dunque è la comunità che si prende cura degli indici di ricerca da utilizzare2. Presearch non ha un suo crawler, cioè non ha un bot che va in giro a indicizzare il web. Ma utilizza gli indici creati da altri come quelli di Google, Wikipedia, Bing e via dicendo.

Un’altra delle sue caratteristiche è che vengono pagati gli utenti con della criptomoneta (PRE) per le proprie ricerche. Entriamo un po’ nel dettaglio del tutto parlando dei pregi e dei difetti.

I pregi di Presearch

✔️ Il motore di Presearch è open source;
✔️ risultati di ricerca buoni;

✔️ nessun server centrale, è decentralizzato;
✔️ gli utenti vengono pagati con criptomoneta;

✔️ homepage con ricerche personalizzabili.

Come dicevamo dunque il motore di Presearch è open source, tuttavia non parliamo di software libero in quanto il programma per la gestione dei nodi è proprietario3. Cosa significa questo? In pratica al posto di avere un server centrale, Presearch paga (sempre attraverso la sua criptomoneta) chi vuole creare un nodo per far funzionare Presearch4. Non vi collegherete dunque a un server di proprietà di Presearch durante le ricerche ma vengono sfruttati server da tutto il mondo.

Questo è senz’altro una cosa positiva e interessante, sono impossibili ad esempio down dovuti a un errore tecnico di qualche CDN (come successe a Fastly) e nessuno può in qualche modo spegnere i suoi server per censurarlo. La decentralizzazione, dunque, ha molte note positive. Purtroppo il software che serve per diventare un nodo, come dicevamo, non è open source. Sul loro sito ci assicurano che: “non succede nulla di dannoso sotto il cofano e hanno intenzione di rendere open source il software, ma non sono ancora pronti“.

La criptovaluta e le ricerche personalizzate

Da utente se si effettua una registrazione al sito si potrà guadagnare criptovaluta (PRE) per ogni ricerca effettuata. Dopo averne accumulata un (bel) po’ potrete riscattarla e farne quello che volete. Il loro modello di business si basa proprio su questa criptovaluta.

Il loro motore di ricerca è un mix di tanti indici e utilizzato giornalmente sembra funziona discretamente bene. Tuttavia ha ancora molti limiti, ad esempio non esistono ancora le ricerche sulle mappe.

Una cosa molto interessante però è la personalizzazione della homepage. In pratica dopo aver fatto il login potete decidere cosa deve comparire nella toolbar principale. Potete scegliere qualunque sito che abbia un motore di ricerca (quindi anche uno per le mappe) e, quando non trovate il risultato su Presearch, vi basterà premere il logo corrispondente e cercherete quella parola su un altro motore. Vi facciamo vedere un video per capire meglio:

Questo video è servito grazie alla piattaforma decentralizzata e open source PeerTube, attraverso una delle istanze italiane: PeerTube.uno. PeerTube non raccoglie dati di alcun tipo e non utilizza cookie.

È un po’ come per DuckDuckGo dove potete utilizzare i !bang, solo che qui al posto dei !bang avete delle icone completamente personalizzabili da premere.

L’idea dunque è molto interessante e a suo modo sembra anche funzionare bene.

I difetti di Presearch

❌ Il software per far girare nodi non è open source;
❌ applicazione per Android poco funzionale;
❌ manca ancora una parte relativa alle mappe;
❌ soglia da raggiungere troppo alta per prelevare la criptomoneta, fatto in questo modo sembra creato apposta per non darli a nessuno;
❌ ogni tanto perde qualche colpo (lentezza).

Le ricerche dunque non sono state un grosso problema, hanno spesso funzionato bene e trovato quello che cercavamo senza troppa difficoltà.

Abbiamo però deciso di provare per Android anche la loro applicazione ufficiale ed è stato un mezzo disastro. Lenta e con zero opzioni, quasi inutilizzabile. Certo si può sempre impostare Presearch come motore di ricerca predefinito su alcuni browser (non tutti), tuttavia ci sembra un peccato aver reso disponibile un’applicazione così poco stabile.

Un’altra cosa che abbiamo apprezzato poco è tutto il sistema di pagamento e criptovaluta che, invece, dovrebbe essere il suo punto forte. Dopo una decina di giorni di utilizzo eravamo a “23 Eligible Tokens“. Per poter ricevere i 45 PRE che avremmo guadagnato saremmo dovuti arrivare a 1000 Eligible Tokens. Se i calcoli che abbiamo fatto sono corretti raggiungeremmo i 1000 dopo un anno e mezzo di ricerche! Decisamente eccessivo. Tuttavia stanno cambiando questo limite e questo sistema, aspettiamo dunque di vedere cosa tireranno fuori5.

Ultima nota negativa: il software proprietario per chi deve gestire i nodi. Anche in questo caso speriamo cambino qualcosa e rilascino il codice anche di questo come promesso.

Presearch comunque rimane una buona alternativa, la decentralizzazione e il motore open source sono sicuramente dei grossi punti a favore che rendono questo motore di ricerca molto interessante e competitivo.

  1. Codice sorgente []
  2. Engine []
  3. Run a Node []
  4. Nodes []
  5. Changes to RVS / User Levels []

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