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Telegram avrà la pubblicità?

Andando volutamente contro la legge dei titoli di Betteridge, la risposta al titolo del nostro articolo è sì, Telegram avrà la pubblicità! Volevamo prenderci una piccola pausa per le festività natalizie ma abbiamo deciso di fare un rapido strappo alla regola per riassumervi brevemente quello che forse avete già letto da altre parti.

Con un post sul suo canale ufficiale1, Pavel Durov (il fondatore di Telegram) spiega quello che in tanti si chiedono da anni: ma come pensa di guadagnare Telegram? Fino ad oggi infatti Telegram va avanti grazie alle donazioni del suo generoso fondatore miliardario2. Tuttavia Telegram ha quasi 500 milioni di utenti attivi e richiede, sempre secondo il post di Durov, diverse centinaia di milioni di dollari l’anno. Era evidente a tutti che non si sarebbe potuto andare avanti in questo modo per molto.

Dunque vediamo insieme cosa ci aspetterà e se questo cambierà per sempre la nostra opinione su Telegram.

Telegram inserirà pubblicità?

Durov dice intanto una cosa molto importante: non vuole vendere l’azienda. E secondo noi questa è la vera notizia. Siamo ormai abituati ai grandi pesci che divorano i pesci piccoli. Succede in continuazione, di recente ad esempio è successo con l’acquisizione di Keybase da parte di Zoom3. A noi le fusioni non piacciono troppo, tolgono concorrenza al mercato e creano dei mostri tentacolari che di rado portano a qualcosa di buono.

L’altra notizia è che alcuni canali Telegram pubblici riceveranno delle pubblicità. Un’altra parte importante di questa notizia è che non saranno utilizzate piattaforme pubblicitarie di terze parti. È una cosa molto positiva perché vuol dire che non verranno inseriti fastidiosi traccianti delle più famose piattaforme pubblicitarie. A nostro parere uno dei più grandi problemi dell’internet moderno. Le pubblicità non saranno dunque personalizzate né saranno ricevute in privato. Attualmente infatti Durov esclude di inserirle nelle chat private o nelle chat di gruppo. Saranno introdotte solo per i grandi canali pubblici.

Funzionalità premium a pagamento

Durov specifica inoltre che ci saranno delle funzionalità premium a pagamento ma che tutto quello che ora è gratuito continuerà ad esserlo per sempre. Anche questa non è necessariamente una cattiva notizia: è pieno di ottimi progetti che hanno una parte gratuita ed una invece a pagamento.

Nel nostro mondo ideale 500 milioni di utenti soddisfatti dovrebbero pagare 1€ l’anno per un’app come Telegram e tutto questo forse si sarebbe evitato. Ma sappiamo bene che nel mondo reale le cose vanno diversamente e le persone vedono continuamente internet come un posto dove alcune cose devono, misteriosamente, essere gratuite.

Per ora dunque possiamo solo commentare la notizia e, almeno sulla carta, non dovrebbe cambiare molto sul piano privacy e funzionalità. Vedremo comunque come evolveranno le cose e se queste premesse verranno mantenute. Vedremo ad esempio se questo rimarrà così oppure se è solo il tassello iniziale per poi iniziare a proporre anche annunci personalizzati e a ripercorrere storie già viste. Noi ci auguriamo di no.

Ricordiamo che Telegram è un’ottima alternativa a Whatsapp. Ma non solo: è anche un’eccellente alternativa ai gruppi di Facebook e con gli aggiornamenti più recenti può diventare anche un’alternativa a Skype e Zoom. Nonostante Telegram abbia qualche difetto (ed uno di questi era proprio il non sapere come volevano monetizzare il tutto) rimane una delle migliori alternative da utilizzare per via del suo ampio pubblico e del suo modo di porsi sul mercato e con i suoi utenti.

Vi segnaliamo infine l’arrivo di una nuova piattaforma per i bug e i suggerimenti a Telegram. La trovate a questo indirizzo: bugs.telegram.org

  1. Durov’s Channel []
  2. Telegram Revenue and Usage Statistics (2020) []
  3. Keybase joins Zoom []

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